L'incrinarsi di una persistenza - 2a edizione
Il Foglio, Luglio 2008
Collana "Fantastico e altri Orrori"
Copertina di Sacha Naspini
Prefazione di Valerio Evangelisti
Introduzione di Vincenzo Spasaro
Attualmente fuori catalogo
"Nei loro occhi, negli occhi del nemico, Luca rivedeva gli schiavi, intenti sotto il sole rovente a misteriose occupazioni.
Nei minareti che si stagliavano alti a lambire la luce del sole, confondeva la sagoma oblunga del maledetto obelisco.
E nell’odio, nella furia che guidava tutti loro, intuiva l’influsso lontano della mummia, sepolta a decine di migliaia di chilometri."
Un disco, più che un libro. Un disco rock che canta di terribili imprese ciclistiche e fantasmi sui treni, tombe egizie torinesi e abissi cittadini, concerti fantascientifici e incubi belanti, terre di sogno e stanze dalle porte chiuse.
Anzi, no, non un disco: un caso. L'incrinarsi di una persistenza è un caso letterario.
È lo strano caso del suo autore, che Valerio Evangelisti ha definito come il miglior scrittore della nuova letteratura fantastica italiana.
È il caso di un libro uscito in sordina anni fa, scoperto e portato avanti da un piccolo editore come Il Foglio, lontano dalle logiche di mercato ma attento alla qualità narrativa.
È il caso di un lavoro che si trasforma e arricchisce, tanto da essere oggi un libro nuovo di zecca, colmo di racconti mai letti prima e affascinanti.
È il caso della narrativa fantastica italiana, vituperata e spesso derisa, ma oggi più che mai vitale e feconda.
L'incrinarsi di una persistenza è forse l'antologia definitiva di Maurizio Cometto, la sua opera più bella, e di sicuro un libro destinato a far scuola e storia nel panorama della narrativa italiana senza limiti di genere.
Il Foglio, Luglio 2008
Collana "Fantastico e altri Orrori"
Copertina di Sacha Naspini
Prefazione di Valerio Evangelisti
Introduzione di Vincenzo Spasaro
Attualmente fuori catalogo
"Nei loro occhi, negli occhi del nemico, Luca rivedeva gli schiavi, intenti sotto il sole rovente a misteriose occupazioni.
Nei minareti che si stagliavano alti a lambire la luce del sole, confondeva la sagoma oblunga del maledetto obelisco.
E nell’odio, nella furia che guidava tutti loro, intuiva l’influsso lontano della mummia, sepolta a decine di migliaia di chilometri."
Un disco, più che un libro. Un disco rock che canta di terribili imprese ciclistiche e fantasmi sui treni, tombe egizie torinesi e abissi cittadini, concerti fantascientifici e incubi belanti, terre di sogno e stanze dalle porte chiuse.
Anzi, no, non un disco: un caso. L'incrinarsi di una persistenza è un caso letterario.
È lo strano caso del suo autore, che Valerio Evangelisti ha definito come il miglior scrittore della nuova letteratura fantastica italiana.
È il caso di un libro uscito in sordina anni fa, scoperto e portato avanti da un piccolo editore come Il Foglio, lontano dalle logiche di mercato ma attento alla qualità narrativa.
È il caso di un lavoro che si trasforma e arricchisce, tanto da essere oggi un libro nuovo di zecca, colmo di racconti mai letti prima e affascinanti.
È il caso della narrativa fantastica italiana, vituperata e spesso derisa, ma oggi più che mai vitale e feconda.
L'incrinarsi di una persistenza è forse l'antologia definitiva di Maurizio Cometto, la sua opera più bella, e di sicuro un libro destinato a far scuola e storia nel panorama della narrativa italiana senza limiti di genere.